Antico Sedile dei Nobili

Tropea era amministrata inizialmente da un solo sindaco espresso dalle famiglie nobili. In seguito all'ascesa della borghesia (onorati del popolo) i sindaci furono due: uno dei nobili ed uno degli onorati. L'autonomia amministrativa di Tropea e del suo territorio è frutto di privilegi che dal periodo normanno in poi hanno arricchito la città.
Ognuno dei 24 casali aveva dei rappresentanti che tuttavia non esercitavano nessun tipo di potere. L'edificio è stato di recente restaurato dalla Sovrintendenza alle Belle Arti. Vi ha sede la Pro Loco. L'antico sedile venne sciolto nel 1803 e nel 1806 vennero aboliti tutti i privilegi. Veniva chiuso anche il sedile degli onorati del popolo (sedile africano) e venivano istituiti nel 1807 i nuovi comuni autonomi di Ricadi, Spilinga, Drapia, Parghelia, Zambrone, oltre a Tropea. Il Sedile di Portercole fu eretto nel 1703 per ospitare il parlamento dei Nobili di Tropea. Sorge sul sito dove precedentemente vi era la Regia Bagliva, nel piano delle Tre Fontane. La Bagliva era una magistratura del periodo Normanno (XI-XII secolo), poi ridotta dagli Angioini al solo ambito giudiziario (XIII-XV secolo). Nel 1704, nel loggiato coperto furono dipinti gli stemmi delle famiglie nobili, poi cancellati nel 1806, sotto la dominazione francese per opera del Generale Colletta. Fu restaurato la prima volta nel 1810 per ricevere il Re di Napoli, Gioacchino Murat. Lo Stemma del Sedile, posto in altro, sopra la loggia, raffigura un leone coronato, affiancato da un altro leone e un’idra; in alto, una fenice sorge dalle fiamme con un nastro con la scritta latina “renovant incendia nidos” (gli incendi rinnovano i nidi). Sede dell’amministrazione comunale fino al 1867, fu riutilizzato come luogo di riunioni e vi si aggiunse la torre campanaria con l’orologio. L’edificio, di forma rettangolare, si articola su due livelli, con un’ampia sala coperta da una volta in canne che mantiene ancora gli affreschi originari. La facciata che dà su Piazza Ercole presenta un rivestimento granitico al piano terra, con nicchie adibite originariamente per ospitare fontane scolpite a forma di putto. Sul lato prospicente le Tre Fontane c'è una meridiana e un’epigrafe commemorativa dei tropeani caduti nella Prima Guerra Mondiale. Inoltre, vi è un’altra pigrafe in onore di Dante Alighieri.